giovedì 1 ottobre 2015

Gli Insegnanti calabresi solidarizzano con i Medici in stato d’agitazione




"INSEGNANTI CALABRESI” e i comitati  provinciali dei docenti autoconvocati  abbracciano e fanno proprie le ragioni dei medici in agitazione, che mirano a contrastare una norma ingiustamente onerosa per i pazienti e iniquamente punitiva per i medici.  
I medici, infatti,  non ci stanno e proclamano lo sciopero per manifestare il loro pieno dissenso avverso scelte dissennate e opportunistiche, che borseggiano il portafoglio dei cittadini o si abbattono sulla schiena dei sanitari.
Il taglio di circa 2,350 miliardi di euro al fondo sanitario nazionale insieme alle politiche di contenimento della spesa attraverso la chiusura degli ospedali, il blocco del turn-over ovvero delle assunzioni, le insopportabili limitazioni all'uso di farmaci innovativi insieme al controllo esclusivamente economicistico dell'utilizzo delle risorse in ambito medico, stanno mettendo a dura prova l'esercizio di un lavoro che non ammette per sua natura limitazioni alla qualità delle prestazioni
Ecco pronta così l'ennesima mistificazione semantica perpetrata dal Governo, stavolta impersonato dalla Signora Beatrice Lorenzin, Ministra della Salute, e dal suo nuovo decreto, presentato come esempio di risparmio virtuoso, mentre altro non è che un ulteriore, banalissimo caso di spending review.
   Cerchiamo insieme di capire perchè, cominciando dal profilo dell'ideatrice, la Lorenzin, "profonda conoscitrice", come penserebbero i più ingenui, dei problemi che affliggono i cittadini là dove sono più fragili, ossia la salute.   Peccato che la Ministra non abbia una laurea in Medicina e Chirurgia, nè in scienze affini / attinenti, né master e / o specializzazioni nel settore, bensì il diploma di maturità classica.   Certo, titolo di studio rispettabilissimo, ma forse poco adatto a scelte così forti, destinate a esporre a rischio addirittura la vita delle persone.   Non è un'iperbole a effetto, ma la verità.   Perchè, dopo anni di "pubblicità progresso"  che ha persuaso il cittadino dell'importanza della prevenzione, non solo come strumento posto a sua difesa, ma anche come ottimo argine contro l'emorragia di denaro che grava sul dicastero (un cittadino malato è un costo notevole per il sistema!) ora il nuovo decreto predica esattamente il contrario.   Invero, se, ad esempio, un soggetto sospettasse, anche fondatamente, un grave evento morboso non ancora esploso nella sua sintomatologia e decidesse di farsi prescrivere le più opportune indagini cliniche, il suo medico, pur ritenendo clinicamente fondato il sospetto, potrebbe indirizzarlo solo al canale privato, interamente oneroso, poiché tale ipotesi non è, nel decreto, contemplata fra quelle che consente ai medici la prescrizione a carico del sistema sanitario, pena una sanzione a suo carico.   L'intuibile conseguenza è che se poi il paziente decidesse, più o meno liberamente (magari il suo reddito non glielo consente!) di non effettuare gli esami ed effettivamente dovesse ammalarsi e la mancata diagnosi precoce ne pregiudicasse la sopravvivenza, lui o i suoi congiunti quali eredi, avrebbero ben ragione a far causa al medico "superficiale" (purtroppo mancano i presupposti giuridici per convenire in giudizio lo Stato) con un ulteriore incremento del già pesantissimo contenzioso "Paziente vs Medico .
I docenti in lotta dicono no alle truffe semantiche (Buona Scuola e Buona Sanità) e solidarizzano con i lavoratori in lotta, perchè colpire la scuola e la sanità significa indebolire la struttura democratica di un paese e danneggiare lo stato sociale. Qualsiasi lotta, che ha come obiettivo il contrasto agli scippi perpetrati dal Governo a danno dei Cittadini, siano essi Pazienti o Studenti, è e continuerà a essere la sua mission.
01/10/2015